Se osserviamo attentamente l’immagine del castello di Monte Catino disegnata da Leonardo da Vinci nel foglio WRL 12685r, scopriamo che lungo il fianco sud della collina (a dx) le mura sembrano scendere e prolungarsi verso un abitato più in basso, fino a toccare le rive del fiume Nievole nel punto in cui questo fa il suo ingresso in Valdinievole, lo stesso punto in cui avrebbero dovuto confluire le acque del canale dell’Arno a seguito della sua deviazione progettata da Leonardo. È proprio lì che sorgeva un borgo a valle del castello, il primo nucleo urbano di Montecatini, ritenuto di fondazione romana grazie ai numerosi rinvenimenti archeologici (tra cui alcuni spazi strutturati per uso di terme), ma con probabili origini etrusche. Qui era situata la pieve di San Pietro a Neure (o a Nieve), anteriore alle invasioni longobarde del 570, che si crede fondata da S. Frediano, vescovo di Lucca; nel tempo assunse grande importanza, tanto che già nel XII secolo da essa dipendevano ben dieci chiese, allora poste sotto l’autorità del vescovo di Lucca. Il borgo è tuttora conosciuto come Pieve a Nievole.
Quando nel XIII secolo il suo fonte battesimale fu trasferito sulla collina all’interno delle mura di Montecatini, nella chiesa di S.Michele Arcangelo, quest’ultima ne ereditò anche il nome, cambiandolo in S. Pietro e perdendo lentamente la sua antica intitolazione. La chiesa a valle fu allora dedicata a San Marco Evangelista e oggi porta il nome di entrambi i santi: Pietro e Marco. Il rifacimento ottocentesco ha lasciato poche tracce dell’originale pieve romanica, il cui campanile era il più alto della Valdinievole.
Dal 1905 questa terra non fa più parte del comune di Montecatini, essendosene staccata, e viene amministrata come comune autonomo di Pieve e Nievole, ma appare chiaro come non si possa studiare Montecatini senza considerare attentamente anche le caratteristiche storico-geografiche di Pieve a Nievole, che Leonardo mostra di conoscere bene, tanto da rappresentare questo luogo come un unico agglomerato urbano con il castello di Montecatini, mentre indica separatamente la zona termale a valle, con la voce Bagno.
Alle spalle del centro storico di Pieve a Nievole si innalza il modesto Poggio alla Guardia, il cui toponimo rivela le antiche frequentazioni longobarde, da cui si accede al colle del Vergaiolo, coperto da una esuberante flora spontanea e ricco di grotte abitate da una rara specie di chirotteri. Ai suoi piedi esisteva una grande fattoria, che era stata possedimento degli Appiano, signori di Piombino. Verso sud invece sorge l’ultima delle grandi fattorie medicee, denominata Fattoria del Terzo. Altra importante residenza della zona era la villa Pitti-Amerighi, nel podere di Momigliano, costruita dagli Ubaldini all’inizio del XVII secolo.
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Un profondo studioso delle acque come Leonardo da Vinci non poteva mancare di evidenziare l’abbondante presenza di sorgenti termali. Ed ecco che ai piedi del castello, accompagnato da poche costruzioni sparse, compare nel foglio WRL 12685r il toponimo Bagno, esattamente dove oggi è situata Montecatini Terme con i suoi stabilimenti.
Monsummano Alto domina l’ingresso del torrente Nievole dal lato della riva sinistra. Sulla sommità della sua altura conica sono ancora presenti tracce del castello e della cinta muraria, con le due porte: quella di “Nostra Donna”, con omonima torre, che guarda in direzione di Montecatini e Buggiano, dalla quale si scendeva verso il fiume e la pianura...