Pescia, si estende lungo le due rive dell’omonimo fiume, come ce la rappresenta Leonardo da Vinci nel foglio WRL 12685r, disegnandone perfino i ponti. È così che compare anche nel dipinto della Madonna di Pie’ di Piazza (XV sec.), dove il fiume e il ponte svolgono un ruolo determinante nell’aspetto urbanistico della città. Essa ebbe tre successive cinte murarie, lungo le quali si aprivano almeno otto porte. Oggi entrando da Porta Fiorentina si passa sotto l’arco eretto in onore del granduca G.Gastone dei Medici nel 1732. Pescia ha costituito per secoli il più importante centro culturale e religioso della valle, e doveva essere così anche in tempi remoti: secondo la tradizione, a questo luogo corrispondeva il toponimo ad Martis nella Tabula Peutingeriana e nella zona sorgevano templi dedicati a Marte, Venere, e ad altre divinità romane. La Cattedrale di S. Maria Assunta, più volte ricostruita, conserva poche tracce dell’antichissima pieve romanica. L’ultima riedificazione della fine del XVII secolo, ha lasciato invariata la cappella della famiglia Turini, che ospitava la Madonna del Baldacchino di Raffaello, ora alla Galleria degli Uffizi. Dal Vasari sappiamo che grazie a B. Turini erano giunte a Pescia alcune opere di Leonardo da Vinci: “Fece in questo tempo per Messer Baldassarre Turini da Pescia che era datario di Leone, un quadretto di una Nostra Donna col Figliuolo in braccio con infinita diligenzia et arte. Ma, o sia per colpa di chi lo ingessò o pur per quelle sue tante e capricciose misture delle mestiche e de’ colori, è oggi molto guasto. Et in un altro quadretto ritrasse un fanciulletto, che è bello e grazioso a maraviglia, che oggi sono tutti e due in Pescia appresso a Messer Giulio Turini.” Il Vasari ha rappresentato la città anche negli affreschi di Palazzo Vecchio a Firenze, evidenziandone l’attività legata alla produzione serica. Al pesciatino Francesco Buonvicini si attribuisce il merito di aver introdotto in Toscana il pregiato gelso bianco incrementando l’allevamento dei bachi da seta. L’abbondanza di acqua, che non deve essere passata inosservata al nostro Leonardo, ha favorito lo sviluppo a Pescia di importanti attività legate alla floricoltura, all’ortovivaismo e alla produzione di carta.
Nel 1519 la pieve venne eletta propositura nullius diocesis; nel 1726 divenne vescovado, con l’istituzione della diocesi di Pescia, dalla quale dipendono ancora oggi la maggior parte delle chiese della Valdinievole. La Biblioteca Capitolare conserva una ricca raccolta di incunaboli, manoscritti e preziosi libri a stampa.
La visita della città offre importanti tesori artistici, come la tavola dipinta da B. Berlinghieri nel 1235 per la chiesa di S. Francesco, ritenuta la più veritiera raffigurazione del santo in quanto realizzata pochi anni dopo la sua morte. La chiesa venne edificata sul terreno donato a Francesco dalla famiglia Orlandi, a seguito di una sua visita a Pescia nel 1211, nel tentativo di estirpare l’eresia catara diffusa in Valdinievole. All’interno anche un suggestivo ciclo di affreschi, tra cui il Transito di Maria Vergine, opera di Lorenzo di Bicci. Di fronte, l’Ospedale Cosma e Damiano, riferimento di tutta la Valdinievole, venne fondato dal granduca Leopoldo nel 1777 lungo un ramo della Francigena, dove un seminario aveva sostituito un antico ospitale per i pellegrini.
La parte civile sorgeva alla destra del fiume: la grande piazza Mazzini è tuttora dominata dall‘antico Palazzo del Vicario e dal Palazzo Comunale, affiancato da un’alta torre merlata con orologio.
Anche i colli che contornano Pescia erano conosciuti bene da Leonardo.

A Collodi troviamo il famoso Parco di Pinocchio e la Villa Garzoni, alle cui spalle sale il borgo originario, abbarbicato lungo il fianco scosceso della collina.

10 Chiesina Uzzanese

Questa località non viene riportata da Leonardo da Vinci nel foglio WRL 12685r (Royal Library di Windsor), ma lo troviamo probabilmente nella Carta Ms. Madrid II, f.22v e 23, o Carta del Valdarno, indicata con il termine Paluda...

12 Uzzano

Il castello di Uzzano è uno dei più antichi della Valdinievole. Esso sorge su di un poggio che separa il territorio di Pescia da quello di Buggiano, sovrastando il corso della Pescia Maggiore, che guarda mentre attraversa la città di Pescia per allargarsi poi verso la pianura, dove passava la via Cassia, in direzione di Lucca.

Top