La conoscenza della Valdinievole non può prescindere da quella del Padule di Fucecchio. Le sue acque, al tempo di Leonardo, la invadevano quasi interamente, sia a causa della depressione del terreno, sia per le numerose chiuse che impedivano il naturale defluire nell’Arno dei vari torrenti. Lo scopo era quello di alimentare i mulini e di trasformare il lago, oltre che in zona di caccia, in una pescaia a beneficio dei fiorentini: grazie ai sali termali disciolti, i suoi pesci vantavano infatti un gusto particolarmente gradito. Anche le rane rappresentavano un caratteristico piatto, che perfino Leonardo dimostrò di valorizzare, aprendo a Firenze, con l’amico Botticelli, il ristorante chiamato “Le tre rane”.
Nel “Paesaggio con fiume” disegnato dall’artista il 5 agosto del 1473, si possono riconoscere i classici barchini che ancora oggi vengono utilizzati dai cacciatori e da chi desidera immergersi nei suggestivi paesaggi di queste terre d’acqua. La palude, oltre a favorire varie attività artigianali, come la lavorazione delle erbe palustri, era anche una via di comunicazione molto usata per il trasporto delle merci, tanto che lungo le sue rive si potevano contare numerosi porti o approdi. Le successive bonifiche, ponendo rimedio alla diffusione della malaria, hanno ridotto considerevolmente le dimensioni del Padule, che tuttavia rimane ancora la più ampia area umida interna d’Italia. I paesaggi palustri, la particolare flora e la ricchissima fauna, spesso rappresentati dall’artista, ne fanno una tappa obbligata del nostro itinerario e una meta privilegiata per gli amanti della fotografia naturalistica. Sono migliaia gli uccelli migratori che hanno deciso di svernare qui, aggiungendosi a quelli che sono ormai divenuti stanziali.
Il Padule di Fucecchio, come quello vicino di Sesto, è stato al centro di vari disegni di Leonardo, che ne aveva studiato con attenzione ogni aspetto in vista del grande progetto per la realizzazione di un Canale destinato a deviare le acque dell’Arno proprio attraverso la Valdinievole. Un’opera che, se realizzata, avrebbe apportato sicuri vantaggi anche a tutti coloro che abitavano i borghi ai suoi margini o i numerosi castelli posti sulle colline che gli fanno corona.
Diverse attualmente le opzioni e le direzioni per conoscere e visitare il Padule (Museo del Territorio a Monsummano Terme, Centro di Ricerca e Documentazione, Osservatorio faunistico al porto delle Morette, Area Righetti, Dogana del Capannone, Anchione, le sigaraie, senza lasciarsi sfuggire una coinvolgente uscita con il barchino…), fino alla scoperta del Ponte a Cappiano e della città di Fucecchio.
Per completare la conoscenza delle aree paludose, si consiglia anche una visita alla riserva naturale di Sibolla, popolata da uccelli palustri. Il laghetto, che metteva in comunicazione il lago di Fucecchio con quello di Sesto, è considerato di grande interesse per le rarissime specie vegetali di origine glaciale che vi si possono tuttora osservare. L’ambiente bucolico si presta anche per rilassanti passeggiate a cavallo.
Alternate alle aree umide, troviamo le emergenze rappresentate dalle Cerbaie, ricche di boschi, che consentivano il passaggio attraverso la palude ai numerosi pellegrini che percorrevano la valle.
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