Leonardo Da Vinci inserisce il Castello di Monte Catino nel foglio WRL 12685r e in altri disegni relativi al progetto per la deviazione dell’Arno.

Nel medioevo l’ampia estensione delle mura di Montecatini Alto, per un perimetro di circa 2 km con accesso da sette porte e da un portellone segreto, consentiva il controllo di tutta la Valdinievole. Molto ambìto e difeso da possenti fortificazioni, il castello fu teatro di sanguinose lotte. Nella “battaglia di Montecatini” del 1315, i Montecatinesi, sostenuti da una coalizione guidata dai Fiorentini, furono sconfitti dall’esercito lucchese comandato da Castruccio Castracani.

Montecatini si scontrò con Firenze nell’assedio del 1330, alternando poi periodi di pace e sottomissione al governo fiorentino; finché nel 1554, a seguito di un’ulteriore guerra, il granduca Cosimo I ordinò lo smantellamento delle sue mura, l’abbattimento delle fortificazioni e la distruzione di tutti i documenti della comunità. Ma Leonardo mostra di conoscere perfettamente il suo aspetto prima di quella data e disegna sette torri nei punti in cui erano posizionate le sette porte. L’unica rimasta è Porta di Borgo: appena varcata, troviamo il convento della Visitazione e la chiesa di S. Maria a Ripa, mentre all’esterno un tempo esistevano uno spedale e una chiesa dedicati a S. Giovanni. Delle 25 torri oggi ne restano soltanto otto.

Non si conoscono le origini dell’insediamento, ma la posizione, la presenza di acque termali e grotte e la forma lunata del colle ne facevano un sito privilegiato per le popolazioni antiche, soprattutto liguri ed etrusche e poi per i Romani e i Longobardi. Gli edifici disposti lungo la cresta della collina, da nord a sud, mantengono alle due estremità i resti di strutture difensive e i luoghi di culto. A nord, di fronte al campanile ricavato da una torre di guardia, sorge la chiesa di S. Pietro (ex S. Michele), già esistente nel 716 ma più volte ricostruita e modificata: all’interno e nel Museo Parrocchiale, si trovano pregevoli opere pittoriche, le reliquie di S.Barbara (la patrona) e di S. Pietro Apostolo, e alcuni reperti archeologici. Più in alto si trova la Rocca pentagonale. L’abitato si concentra nell’avvallamento centrale del colle, intorno alla pittoresca piazza dedicata al poeta Giuseppe Giusti, che qui abitò. Oltre il Palazzo del Podestà e la Loggia del Parlascio, incontriamo la significativa cappella della Madonna di Piazza; da lì possiamo raggiungere la stazione della funicolare che collega il rilievo alla città sottostante; oppure proseguire verso lo sperone sud, i cui baluardi dominavano dall’alto l’ingresso del fiume Nievole nell’omonima valle. In questa parte del castello sorgono ancora il convento dei Carmelitani, la chiesa dei Ss. Jacopo e Filippo, l’oratorio di San Sebastiano e l’imponente torre dell’orologio.

Quest’area è detta Castel Nuovo, o Castel Lemmi, dal suo antico proprietario, Lemmo di Balduccio di Vinci da Montecatini, ricchissimo mercante iscritto all’Arte del Cambio e legato alla famiglia Medici grazie al matrimonio (con dote principesca) della figlia maggiore con Francesco di Bicci dei Medici, zio di Cosimo il Vecchio. È lo stesso Lemmo che avviò e finanziò a Firenze la costruzione dell’Ospedale di S.Matteo, oggi sede dell’Accademia di Belle Arti. Quel ramo dei Medici si estinse in linea maschile nella seconda metà del XV secolo e proprio Leonardo potrebbe essere stato inviato a Montecatini per valutare e disegnare le proprietà ereditate da Lorenzo il Magnifico. Sarebbe il baluardo sud di Montecatini, perciò, la misteriosa fortificazione che compare sulla sinistra del Paesaggio con fiume, disegnato da Leonardo il 5 agosto del 1473! Da quel punto egli avrebbe potuto immaginare e controllare l’intero percorso in Valdinievole del Canale di deviazione dell’Arno, progettato qualche anno più tardi, ma già auspicato tra il 1458 e il 1477 dalla Repubblica Fiorentina con precise “Disposizioni”, per rendere il fiume navigabile e agevolare il trasporto delle merci.
In estate, a causa delle acque termali che si ritiravano, il terreno sottostante si copriva di un candido manto di sali che brillavano al sole come neve. Da questo fenomeno potrebbero derivare sia il toponimo Valdinievole, sia la particolare devozione che tutta la valle riserva alla Madonna della Neve.

02 Montecatini Terme

Un profondo studioso delle acque come Leonardo da Vinci non poteva mancare di evidenziare l’abbondante presenza di sorgenti termali. Ed ecco che ai piedi del castello, accompagnato da poche costruzioni sparse, compare nel foglio WRL 12685r il toponimo Bagno, esattamente dove oggi è situata Montecatini Terme con i suoi stabilimenti.

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