Monsummano Alto domina l’ingresso del torrente Nievole dal lato della riva sinistra. Sulla sommità della sua altura conica sono ancora presenti tracce del castello e della cinta muraria, con le due porte: quella di “Nostra Donna”, con omonima torre, che guarda in direzione di Montecatini e Buggiano, dalla quale si scendeva verso il fiume e la pianura; e dalla parte opposta quella “del Mercato” o “del Pidocchio”, che consentiva l’accesso verso Montevettolini, sede di mercato, e alla viabilità del Montalbano. Anche quest’ultimo borgo, che è stato rappresentato da Leonardo da Vinci nel foglio WRL 12685r, come uno dei castelli della Valdinievole sorti lungo la catena del Montalbano, è ben visibile dalla sommità di Monsummano e se ne consiglia una visita: oltre alla bella chiesa di San Michele Arcangelo e San Lorenzo martire, vi possiamo ammirare la Villa Medicea, oggi proprietà della famiglia Borghese, e, più in basso, l’oratorio di S. Maria della Neve. Attualmente Montevettolini fa parte del comune di Monsummano Terme.

Gli elementi di maggior rilievo di Monsummano Alto sono invece la chiesa di San Niccolao, il cui primo impianto si fa risalire al XII secolo; la torre campanaria, che presenta alla base un’apertura per consentire il passaggio; gli oratori, non più consacrati, delle Compagnie di San Sebastiano e San Rocco e del Corpus Domini. Dalla collina, utilizzata a lungo come cava per l’estrazione di pregiato materiale da costruzione (il suo marmo rosso decora le chiese di S.Maria del Fiore e S.Maria Novella a Firenze), scaturiscono preziose sorgenti di acqua termominerale, tuttora molto apprezzate per le cure termali, associate alle terapie essudatorie all’interno della suggestiva Grotta Giusti, scoperta soltanto nel XIX secolo dalla famiglia del padre del poeta Giuseppe Giusti. Queste acque molto calde dovevano essere però ben conosciute nell’antichità, tanto da determinare il toponimo del luogo, dedicato al dio Summano, o Giove Infero. Ma alle meraviglie dell’acqua è debitrice anche la nascita del primo nucleo urbano di Monsummano Terme. La cittadina infatti sorse intorno al Santuario di Santa Maria della Fontenuova, fatto edificare all’inizio del 1600 da Maria Cristina di Lorena e dal granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici, a seguito di un’apparizione mariana avvenuta nel 1573 ad una giovane pastorella che aveva smarrito il suo gregge, e alla successiva comparsa, accanto al primitivo tabernacolo, di una sorgente di acqua purissima ritenuta miracolosa. Sviluppatasi soprattutto come centro di produzione calzaturiera, Monsummano Terme ha oggi spostato la sua vocazione principale nel settore turistico-termale.

A pochi passi dal santuario, è possibile visitare, presso l’antica Osteria dei Pellegrini, il Museo della Città e del Territorio, che conserva importanti documentazioni e reperti relativi non solo alla storia di Monsummano, ma di tutta la Valdinievole, in particolare della zona del Montalbano e del Padule di Fucecchio.


03 Pieve a Nievole

Se osserviamo l’immagine del castello di Monte Catino disegnata da Leonardo da Vinci nel foglio WRL 12685r, scopriamo che lungo il fianco sud della collina (a dx) le mura sembrano scendere e prolungarsi verso un abitato più in basso, fino a toccare le rive del fiume Nievole nel punto in cui questo fa il suo ingresso in Valdinievole, lo stesso punto in cui avrebbero dovuto confluire le acque del canale dell’Arno a seguito della sua deviazione progettata da Leonardo. È proprio lì che sorgeva un borgo a valle del castello, il primo nucleo urbano di Montecatini...

05 Larciano

Larciano, il cui toponimo ne rivela le origini romane, quasi certamente con precedenti frequentazioni liguri ed etrusche, è oggi un piccolo comune sulle pendici del Montalbano...

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