Larciano, il cui toponimo ne rivela le origini romane, quasi certamente con precedenti frequentazioni liguri ed etrusche, è oggi un piccolo comune sulle pendici del Montalbano.
Dalla frazione di Castelmartini si accede al Padule dalla parte del porto delle Morette (ma esisteva anche un porto di Larciano, oggi scomparso), che dal 1996 fa parte della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio. Per conoscerlo meglio è consigliata una sosta al Centro Visite di Castelmartini, da cui si può proseguire, raggiungendo con una piacevole passeggiata lungo il Canale del Terzo, l’Osservatorio Faunistico delle Morette, che si affaccia sul chiaro, la vasta superficie allagata del Padule, consentendo l’osservazione di una numerosissima presenza di uccelli acquatici, sia stanziali che migratori.
Passando invece dall’abitato di S. Rocco, si sale verso il Castello di Larciano, appartenuto ai conti Guidi, che nel medioevo fu più volte conteso dalle più potenti città confinanti. Nel XIII secolo, sotto il controllo di Pistoia, esso garantiva a questa città il passaggio verso la Valdinievole, presidiata più a nord da Lucca e a sud da Firenze, consentendole di ricongiungersi con la via Francigena, i porti del Padule e il corso dell’Arno. I Pistoiesi però dovettero presto cederlo, prima ai Lucchesi, quindi ai Fiorentini, che nel 1402 posero nella piazza il loro marzocco. Nel disegno realizzato da Leonardo da Vinci nel foglio WRL 12685r (Royal Library di Windsor), il Castello di Larciano mostra la sua forma allungata, e, a dominare la cinta muraria di oltre 1000 m. di perimetro, il cassero e la torre quadrangolare ancora esistenti. Questi, insieme ad alcuni edifici adibiti a depositi, e alla casa del capitano, ospitano attualmente un interessante Museo Civico, che offre reperti archeologici provenienti da tutta la Valdinievole, a documentarne la storia e la cultura.
Per raggiungere Cecina di Larciano, insediamento di probabile origine etrusca, dobbiamo ritornare verso la valle, ma possiamo anche percorrere la via vecchia vicinale immersa fra gli olivi e i mulini, che collega questi due castelli offrendo alla vista interessanti scorci sulla valle sottostante. Il castello di Cecina ha mantenuto intatta la propria cinta muraria, che possiamo facilmente confrontare con quella disegnata da Leonardo. All’interno delle mura è situata la chiesa di S. Nicola, antica pieve romanica.
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Monsummano Alto domina l’ingresso del torrente Nievole dal lato della riva sinistra. Sulla sommità della sua altura conica sono ancora presenti tracce del castello e della cinta muraria, con le due porte: quella di “Nostra Donna”, con omonima torre, che guarda in direzione di Montecatini e Buggiano, dalla quale si scendeva verso il fiume e la pianura...
Il comune di Lamporecchio, confinante con quello di Vinci, occupa una vasta area centrale del Montalbano, la catena collinare (alt. max. 630m.circa) che delimita ad est la Valdinievole e che anticamente fungeva anche da massiccio contenimento delle acque palustri...