Buggiano faceva parte nel Medioevo di una confederazione di quattro terre murate comprendente anche Borgo a Buggiano, Stignano e Colle. Il Castello occupava una posizione privilegiata per il controllo del tratto della via Cassia-Clodia che conduceva da un lato a Pescia e Lucca in direzione di Luni e dall’altro, passando per Montecatini e Serravalle, verso Pistoia e Firenze. Vi furono signori, come a Montecatini, i Conti Lambardi di Maona, e anche Buggiano fu teatro di lotte cruente per acquisirne il controllo.
Entrando dalla Porta di Borgo (oggi Sermolli), l’abitato sale sviluppandosi intorno all’ampia piazza sulla quale si affacciano il Palazzo Comunale, ornato da antichi stemmi podestarili, e il fianco destro della chiesa della Madonna della Salute e S. Niccolao. L’edificio romanico, fiancheggiato da una torre campanaria e arricchito da pregevoli opere artistiche, volge ad ovest il suo ingresso principale, che si apre su un ampio panorama della Valdinievole. Dal lato est, superati a sinistra la parte absidale della chiesa e a destra i resti dell’antica rocca ove si innalza un’altra possente torre detta dell’orologio, si apriva la Porta Fiorentina, o di San Martino: infatti più in basso incontriamo la cappella romanica di S. Martino, vescovo di Lucca. Da quel lato si ha una visione longitudinale del castello di Montecatini, che ci regala intorno agli equinozi meravigliose albe con il sole che si innalza fra i due seni del colle. Questa corrispondenza equinoziale con Montecatini Alto sta forse alle origini del toponimo, richiamando il nome di Giano, una delle più antiche divinità italiche, simbolico signore delle porte e dei passaggi, anche stagionali. Leonardo da Vinci, nel foglio WRL 12685r, aveva ben rappresentato Buggiano con la sua cinta muraria, ma forse ancora meglio lo aveva caratterizzato nel Paesaggio con fiume del 1473, così come doveva apparire a chi lo osservasse proprio dal castello di Montecatini, con la forma conica addossata ai rilievi e protesa sulla vallata, con le due torri che si fronteggiano.
In direzione nord sorge Colle di Buggiano, antica fortezza sviluppatasi intorno al 1238 per accogliere gli abitanti di Castiglion Vecchio e di Verruca dopo la loro distruzione. La chiesa di San Lorenzo, costruita sul luogo di un romitorio templare, è caratterizzata da una scala settecentesca a doppia rampa e racchiude opere preziose delle scuole dei Della Robbia, del Vasari, del Bronzino. Il campanile romanico è ricavato da una torre di guardia: la campana richiamava al calar della sera chi si trovava ancora fuori dalle mura sicure, ove si aprivano la Porta Maggiore, in direzione di Buggiano, e la Porta Minore, verso Massa.
Più a valle rispetto al castello, in posizione favorevole sull’intersezione della via Cassia con la Romea e le diramazioni della Francigena, Borgo a Buggiano divenne presto sede di un variegato e ricco mercato (pare il più importante della Toscana per il commercio del bestiame), il cui permesso fu ufficializzato da Coluccio Salutati, allora gran cancelliere della repubblica fiorentina. Già all’inizio del XIII secolo Borgo offriva merci di ogni tipo, botteghe artigiane, taverne e almeno cinque hospitalia, risultando un centro attivissimo per l’economia di tutta la Valdinievole. Sulla via principale troviamo la chiesa di S. Pietro Apostolo, meglio conosciuta come basilica del Santissimo Crocifisso, grazie al miracoloso crocifisso ligneo che nel 1399 iniziò a sudare sangue convincendo i cittadini ad interrompere le violente lotte tra fazioni. Nella facciata, una catena proveniente da Cappiano ricorda la vittoria del 1412 dei Comuni di Buggiano, Montecatini, Monsummano e Montevettolini, nella contesa contro i centri del Valdarno inferiore, che costruivano chiuse e impedivano il libero defluire delle acque del Padule allo scopo di alimentare i loro mulini sull’Usciana, rendendo malsana tutta la vallata.
Superato l’abitato del Borgo, su un incrocio di strade che ricongiunge alla via Lucchese, esisteva un’antica margine dedicata alla Madonna della Neve, la cui immagine affrescata di scuola giottesca è tuttora visibile nell’oratorio cinquecentesco conosciuto come S.Maria del Giglio. La Madonna della Neve godeva di grande devozione in Valdinievole, tanto che il papa Alessandro VIII concesse l’indulgenza plenaria a quanti si fossero raccolti in preghiera presso questo oratorio. La devozione mariana si estende anche nella chiesetta della frazione di S. Maria in Selva, dove a primavera si svolge ogni anno un’importante Fiera. Qui sorge l’imponente Villa Bellavista, che il Marchese F. Feroni fece riedificare alla fine del ‘600, dopo averla acquisita da Cosimo III de’ Medici, avviando poi nei poderi circostanti una consistente opera di bonifica.
Nel disegno leonardiano è riportato anche Stignano, famosa per aver dato i natali, nel 1331, al grande umanista Coluccio Salutati.
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Il castello di Uzzano è uno dei più antichi della Valdinievole. Esso sorge su di un poggio che separa il territorio di Pescia da quello di Buggiano, sovrastando il corso della Pescia Maggiore, che guarda mentre attraversa la città di Pescia per allargarsi poi verso la pianura, dove passava la via Cassia, in direzione di Lucca.
La fascia collinare preappenninica che si stende da Montecatini in direzione nord-ovest è costellata da borghi e antichi castelli, che si affacciano tutti sulla valle con le loro verdi e fertili terrazze. Quelli di Massa e Cozzile formano oggi un unico Comune...